Storia dell’astrologia

L’astrologia (dal greco astrologhìa, astron+lògos, ossia “discorso sulle stelle”) è l’arte divinatoria che interpreta le posizioni e i movimenti dei corpi celesti in relazione alla Terra, descrivendone presunti influssi su eventi particolari o singoli individui. Fino al XVII secolo col termine astrologia si indicava anche l’astronomia, anche se già dal I secolo risultavano essere due cose diverse. In seguito alla rivoluzione copernicana le due discipline hanno cominciato a distinguersi e l’astrologia è oggi considerata una pratica dell’occulto. La visione dell’astrologia è geocentrica, pertanto lo schema zodiacale in cui sono inserite le posizioni dei pianeti ha i punti cardinali invertiti. I pianeti e gli aspetti hanno molti significati e la loro collocazione all’interno di un oroscopo è suscettibile di molte interpretazioni. Questa scienza è probabilmente la più antica conosciuta dall’uomo, e rimane tuttora la più misteriosa. Esistono opinioni constrastanti in merito alla sua comparsa. La maggior parte tuttavia è d’accordo nel ritenere che le sue radici risalgano all’epoca babilonese, con forti influenze egizie e greche del basso periodo. La prima dinastia babilonese è attualmente collocata intorno al 1792-1750 a.C e trova la sua conclusione nel 596 a.C. Ma un altro popolo, antecedente, testimonia la conoscenza dell’Astrologia prima ancora. Il popolo in questione è il popolo sumero, il cui impero è collocato intorno al 2600 a.C. Nel periodo antecedente la nascita di Cristo (circa 2000 anni prima), si può notare che tutte le civiltà e le culture utilizzavano gli animali nei loro sistemi di scrittura e avevano una conoscenza dell’astrologia e dell’astronomia che a oggi non siamo in grado di capire del tutto. Esistono tre grandi tradizioni astrologiche: quella occidentaleindiana e cinese. La prima è quella più comune, che viene oggi identificata, per antonomasia, “astrologia”. Ciascun pianeta rappresenta varie simbologie che si colorano del segno nel quale il pianeta viene a trovarsi. L’astrologia tradizionale indica alcuni segni che si trovano in perfetta sintonia con i caratteri del pianeta, definiti come domicilio. Qualora esso si trovi nei segni opposti (ovvero in esilio) la sua influenza è viceversa ridotta o snaturata. Ogni pianeta ha anche un segno detto di esaltazione, dove le sue caratteristiche vengono per l’appunto esaltate. Qualora venga a trovarsi nel segno opposto a quello di esaltazione, il pianeta si definisce invece in caduta. La posizione delle case (o campi) è determinata dal moto di rotazione terrestre. La prima casa inizia con l’Ascendente e ciascuna casa rappresenta un settore della vita. La posizione dei pianeti nelle case determina il settore della vita dove l’influenza del pianeta andrà maggiormente a manifestarsi. I quattro angoli del cielo – noti rispettivamente come Ascendente (il punto all’orizzonte ad oriente), il Discendente (il punto all’orizzonte ad occidente), il Medium Coeli e l’Imum Coeli (i punti di intersezione con il meridiano e l’antimeridiano) – sono considerati i punti cardinali di un tema natale. Il pianeta che occupa tali posizioni assume una posizione dominante nell’oroscopo. Il sistema occidentale si basa su un metodo analitico che parte dalla costruzione della carta natale dell’individuo, prendendo in considerazione, per il luogo e momento della sua nascita, la posizione di alcuni corpi astronomici interni al sistema solare (definiti pianeti, benché il gruppo includa anche il sole e la luna, noti nel linguaggio astrologico anche come luminari). L’influsso dei pianeti è interpretato in base a: la loro collocazione relativamente ad un sistema di riferimento esterno, tracciato lungo il piano dell’eclittica e suddiviso nei dodici segni dello Zodiaco, ciascuno dei quali occupa lo spazio di 30º; la loro situazione relativa ad un sistema di riferimento interno, composto dalle dodici case; i loro rapporti reciproci – noti come aspetti – ritenuti validi quando rispecchiano, esattamente od approssimativamente, determinate configurazioni geometriche. La carta del cielo natale – nota come “tema natale” – viene calcolata in base alla data, l’ora e il luogo di nascita, Secondo l’astrologia, il tema natale rappresenterebbe l’impronta caratteriale ed il destino dell’individuo, individuo che può tuttavia sottrarsi parzialmente alle influenze degli astri attraverso il libero arbitrio. Oltre a questo aspetto canonizzato ed essenzialmente meccanico, l’astrologia si basa sulla “sensibilità” dell’astrologo nell’interpretare queste relazioni geometriche. Infatti, ogni relazione può essere portatrice di vari significati, spesso in contrasto tra loro. La difficoltà dell’interpretazione sta nell’assegnare il giusto peso alle singole componenti così da dar vita a una sintesi unitaria e coerente. L’astrologia cerca inoltre di prevedere gli avvenimenti della vita di un individuo mediante i transiti, vale a dire il raffronto tra tema natale e carta del cielo del momento da prendere in esame (noto come oroscopo progressivo) o mediante il cosiddetto oroscopo solare, calcolato ogni anno quando il sole ritorna alla posizione di nascita. È detta sinastria la parte dell’astrologia che paragona due carte del cielo individuali per stabilire il grado di armonia fra due persone. Da sempre, l’uomo ha cercato protezione dalle sue incertezze  e paure, rivolgendosi a qualcosa di esterno a sé cui affidarsi. L’astrologia, quindi, si inserisce prima di tutto in un’ottica religiosa. La sua nascita è strettamente legata a quella dell’astronomia. Infatti, già nell’antichità era stata notata un stretta connessione fra le fasi lunari e le maree, per fare solo un esempio dei possibili influssi dei pianeti sugli eventi terrestri. Va precisato, per quanti non lo sapessero, che l’astrologia era presente presso svariate e antichissime civiltà: cinese, indiana, mesopotamica, egizia, mediterranea, precolombiana. Tracce scritte ne hanno lasciate i Caldei, a partire dal 3000  avanti Cristo. Altre ne sono state individuate persino nelle caverne, anche se allora le nozioni dell’uomo primitivo, in merito, erano piuttosto limitate. I primi a fondare una vera e propria scuola per l’insegnamento di questa materia furono i babilonesi che ne promossero così la diffusione in Grecia, sembrerebbe intorno al III° secolo avanti Cristo. Nel II° secolo dopo Cristo, Il Tetrabiblos, opera dell’astronomo Tolomeo, pietra miliare dell’astrologia occidentale, le riconobbe validità  predittiva, conferendole autorevolezza. La Chiesa invece, sin dal primo periodo cristiano, le attribuì una  connotazione demoniaca, sostenendo che il suo scopo fosse quello di sostituirsi a Dio, nel determinare le sorti degli uomini, e avversandola strenuamente. L’iconografia astrologica è frutto della creatività degli antichi Egizi : furono loro a inventare i vari segni zodiacali,  con i relativi glifi e le decadi esistevano già dal III°/II° millennio a. C. Gli Egizi divisero inoltre il corpo umano in dodici zone, ciascuna attribuita a un segno zodiacale:  la testa al segno dell’ Ariete, la gola a quello del Toro e così via, per tutti i dodici segni che compongono lo zodiaco. Nell’ottavo nono/secolo dopo Cristo l’astrologia ebbe larga diffusione fra le popolazioni arabe: gli arabi, preceduti in tal senso dagli ebrei, la privarono della valenza religiosa ad essa attribuita dai Babilonesi che identificavano negli astri delle divinità. Conobbe una notevole fase di splendore intorno all’XI° e il XII° secolo,  quando si uniformò alla concezione antropocentrica dell’universo, veicolando il messaggio in base al quale il destino dell’uomo sarebbe scritto nei pianeti. Papa Sisto IV° (1414-1484) fu studioso di questa disciplina e Papa Leone X° (1475-1521) fondò una cattedra  relativa allo studio degli astri. Tenuta in gran conto, alla corte di Caterina de’ Medici (1519/1589) e presso tutte le corti rinascimentali europee, l’astrologia venne praticata anche da esponenti del mondo scientifico quali Galileo Galilei (1564/1642). Precedentemente alla rivoluzione Copernicana, in atto a partire dal 1543, che sostituì la teoria geocentrica con quella eliocentrica, l’astrologia era praticamente fusa con l’Astronomia, dopodiché le si riconobbe carattere autonomo e valore di scienza umana, imparentata con la filosofia e la psicologia. Conobbe invece il declino in corrispondenza al periodo dei Lumi (secolo XVIII°) quando venne irrisa e  considerata alla stregua di  un concentrato di superstizioni. Timidamente, a partire dalla fine del 1800 e con maggior forza nel 1900, risalì la china, aiutata in questo suo percorso  dagli studi sulla simbologia e il mito nella storia dell’arte  nonché da uno dei padri della psicanalisi, Carl Gustav Jung (1875-1961). Jung, in una lettera del 6 settembre 1947 all’astrologo indiano B. V. Raman, scrive: «Nei casi di diagnosi psicologiche difficili di solito faccio fare l’oroscopo per acquisire un ulteriore punto di vista da una visuale completamente diversa. Debbo dire che molto spesso ho trovato che i dati astrologici spiegavano certi punti che altrimenti sarei stato incapace di capire.» Tali affermazioni non devono stupirci, ma semplicemente farci riflettere.
Del resto, si interessarono di astrologia grandi menti del passato: filosofi, astronomi, papi, regnanti… L’astrologia non pretende di possedere basi scientifiche: non le ha.
Eppure, come ammette Jung, in due distinti passi, tratti, rispettivamente, uno dagli atti di una sua conferenza sulla “Tipologia psicologica”, tenutasi nell’ambito di un convegno di psichiatri svizzeri (1928), e l’altro dal suo epistolario, anche se: «Come poi possa esistere un nesso tra i segni zodiacali e i pianeti da una parte e i temperamenti individuali dall’altra, è una questione che si perde nelle nebbie del più remoto passato e per la quale non esiste risposta»,  «Ho osservato molti casi in cui una ben definita fase psicologica, o evento analogo, era accompagnata da un transito (in particolare quando erano coinvolti Saturno e Urano).» Nell’ambito della New Age, (Nuova Era), movimento  caratterizzato da un rinnovato interesse per l’occulto e l’inconscio, l’astrologia si inserisce nel quadro dei postumi delle rivolte studentesche del “Maggio Francese” e dei campus americani, che, alla fine degli anni Sessanta, spingeranno molti giovani verso la riscoperta di forme esotiche di neospiritualismo. Contestualmente al fiorire della Nuova Era, le venne attribuita una valenza millenaria e una dignità precisa, al fianco di altre discipline cosiddette alternative (reiki, cristalloterapia, channeling, etc).

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