Mani molto piccole segnalano grande sensibilità, così come allegria, incostanza e immaginazione.
Mani molto grandi indicano scarsa sensibilità e intelligenza analitica, come pure lentezza nelle reazioni istintive; mani grandi con braccia corte si associano a grande aggressività.
Colore, temperatura e umidità della mano rivelano le condizioni psico-fisiche del soggetto, se siamo preoccupati, abbiamo paura o siamo agitati le mani tendono a diventare fredde, se invece siamo emozionati esse diventano più rosse ed per alcuni possono anche sudare in maniera vistosa, aumentando il disagio.
Mani rosee mostrano affettività ed allegria, mani rossastre sia ottimismo che collera e mani molto pallide o giallastre nervosismo, scarsa energia e chiusura interiore.
Mani rigide possono mostrare sia animo risoluto ed energia che goffaggine e timidezza, mani flessibili mostrano adattabilità, mentre mani cedevoli e molli indicano il carattere debole di chi è facilmente influenzabile.
Mani con pelle ruvida esprimono senso pratico, mentre mani con pelle fine indicano delicatezza nei sentimenti, ovviamente dipende molto anche del lavoro che si fa e di quanto le mani vengono usate in attività quotidiane, certo che una persona abituata ad arrangiarsi in tutto avrà delle mani più resistenti rispetto a chi, ad esempio, vive di solo studio.
Per il valore da dare ai segni è importante riconoscere la mano prevalente che, comunemente intesa, è quella più utilizzata sia per la scrittura che nelle varie attività in cui la mano è coinvolta, in caso di dubbio l’incrocio automatico dei pollici mentre si uniscono le mani aiuta a determinare quale sia la mano prevalente per la chirologia: il pollice della mano prevalente viene sempre posto al di sopra dell’altro.
La mano sinistra esprime la nostra parte più femminile, la nostra affettività, sensibilità, fantasia e senso estetico, mentre quella destra la parte maschile, pensiero logico, razionalità e comportamento attivo, in caso di prevalenza sinistra abbiamo immaginazione vivace e scarsa adattabilità alle convenzioni sociali, se la prevalenza è destra riscontriamo razionalità e conformismo.
Anche in grafologia ed in psicologia ritroviamo lo stesso significato del lato, che per il sinistro rimanda alla madre ed ai ricorsi affettuosi e la destra al padre ed alla forza ed affidabilità che il suo sostegno rappresenta per ognuno di noi.
La mano prevalente presenta spesso, rispetto all’altra, un maggior numero di linee ed è importante definire in che modo tali linee si sono differenziate (o comunque sono diverse) da quelle della mano non prevalente, considerata meno mutevole.
La mano prevalente (più usata) tende a mostrare gli aspetti del nostro carattere che si esprimono più facilmente nella vita di tutti i giorni, mentre la mano non prevalente (meno utilizzata) rivela le nostre caratteristiche innate, le qualità latenti e inespresse, le parti di noi che ci piacciono di meno e che abbiamo cercato di modificare.
La grande mobilità delle dita è uno degli aspetti che maggiormente caratterizza la mano, con ampie possibilità di movimento autonomo, oltre che per il pollice, anche per l’indice e il medio, mentre anulare e mignolo sono meno indipendenti nel movimento reciproco.
Dita corte sono proprie di persone vivaci e impazienti, mentre dita lunghe si adattano maggiormente a individui più riflessivi, precisi e pazienti.
Le dita lisce portano a comportamento impulsivo e presenza di spirito, mentre quelle nodose a ponderazione, ordine e metodo.
Tradizionalmente un nodo all’altezza dell’articolazione fra falangina e falangetta si chiama filosofico o dell’ordine mentale e dovrebbe individuare persone difficili da convincere, lente nel ragionare e che accettano le idee altrui solo dopo attenta riflessione.
Le dita a punta o affusolate indicano intuizione, ispirazione e tendenze idealistiche, come anche incostanza: il cosiddetto temperamento artistico.
Dita che terminano con forma quadrata segnalano razionalità, carattere riflessivo e senso pratico: le qualità del tecnico.
Dita tenute abitualmente ravvicinate denotano cautela e conformismo, mentre ben divaricate nella loro postura abituale mostrano maggior coraggio e indipendenza.
Dita diritte e ben parallele fra di loro portano alla rara dote dell’equilibrio.