Nel IV secolo a.C. in seguito alle conquiste di Alessandro Magno l’astrologia babilonese entrò in contatto con la cultura indiana a est, dove poi ebbe origine l’astrologia indiana, e con la cultura greca a ovest, dove ebbe origine l’astrologia ellenistica. I Greci, gli Egiziani in particolare, utilizzavano già una semplice forma di astrologia e assorbirono rapidamente le scoperte e le tradizioni molto più avanzate dell’astrologia babilonese, applicandole ai propri metodi divinatori; nacquero così gli oroscopi, vale a dire la ricerca dei presagi e degli auspici astrologici individuali in particolare basandosi sulla posizione dell’Ascendente nel tema natale, ossia la carta astrologica di una persona al momento della sua nascita. L’oroscopo genetliaco greco più antico che possediamo è datato 72 a.C. In seguito, nell’epoca in cui lo splendore della Grecia volse al suo tramonto, numerosi astrologi Caldei e Greci cercarono fortuna a Roma. Pompeo e Giulio Cesare ebbero modo di interessarsi all’astrologia: il secondo scrisse un testo astronomico assai dotto. Adriano tentò lui stesso di studiare la materia e di formulare qualche previsione. In certi periodi l’astrologia prese piede a tal punto che non era possibile prendere delle decisioni di governo senza aver preventivamente esaminato le posizioni oroscopiche.
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