L’Egitto è la fonte dalla quale tutto si diffuse, la terra dove furono
iniziati tutti i grandi esseri che bussarono alle porte dei suoi templi.
Pitagora apprese a Tebe la scienza dei numeri, mentre Talete e Democrito acquistarono le
loro conoscenze a Menfi. Si dice che anche Orfeo trovò in Egitto tutto ciò che
ricercava, e che Platone ed Eudossio passarono molto tempo ad
Eliopoli per apprendere sia la morale sia le scienze matematiche. Fu a Sais che
Licurgo e Solone attinsero i segreti della legislazione. Insomma, i luoghi
iniziatici dell’Egitto erano anche scuole in cui si imparavano le arti, la
filosofia, le scienze, la morale, la legislazione, la filantropia ed il
culto”.
E inoltre, ma non per ultimi dobbiamo ricordare tra i vari personaggi che
furono iniziati all’ombra delle piramidi anche Mosè e il Re dei Re, cioè Gesù
Cristo.
“L’iniziato è colui che vibra all’unisono con il suono dell’universo,
quindi non ha bisogno della parola per esprimersi. L’obbligo di non svelare i
segreti dei misteri ai quali è stato ammesso non gli è di peso, in quanto
intende il silenzio come lo spazio che separa l’uomo dalla conoscenza delle
cose divine. …Inizialmente è necessaria una grande forza d’animo per imporre
a se stesso un silenzio che spesso lo estrania dal resto del mondo.
Macerando il proprio egoismo in lunghe meditazioni, raggiungerà un livello
do coscienza del proprio sé
assai notevole. La modestia e la saggezza saranno le sue compagne di colloquio.
Si spoglierà d’ogni inutile orpello e di ogni parola offensiva, annullando se
occorre anche la propria umanità, per ricevere quello stato di illuminazione
che è il traguardo principale di tutti coloro che cercano la verità perduta.
Opererà non dal vertice della piramide ma dalla base, solidamente, lentamente,
pazientemente e con diligenza, usando la volontà ed il senso della misura. Il
silenzio iniziatico, retaggio degli antichi misteri, fa parte anche di tutte le
regole monastiche. Permette all’individuo di ricostruire la sua interiorità
lavorando nella sacra quiete del tempio; costituisce il preludio della
Rivelazione, perché conduce al punto più intimo di se stessi, dove l’eternità,
come un mare vivificante, riporta l’essere umano alle sue origini divine.
Questa è la regola d’oro dell’iniziato e del saggio: saper tacere. Lo stesso Pitagora la impose ai
propri discepoli.
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