Le dita

Il pollice è sinonimo di volontà. Più è robusto in relazione alla mano e alle altre dita, più esprime un carattere forte. Viceversa se è debole.
Se nel distanziare il pollice dalle altre dita si forma agevolmente un angolo di 90° la persona è flessibile e aperta alle proposte altrui. Se si apre oltre 90°, indica un carattere debole, facilmente influenzabile, mentre se inferiore di 90° indica rigidità mentale e difficoltà a capire i bisogni altrui.
L’indice è il dito dell’ego, del bisogno di espressione personale. Se è lungo come il medio indica una grande necessità di espressione personale, sino all’egoismo.
Il medio, il dito dell’equilibrio, rappresenta la nostra capacità di bilanciare conscio e inconscio. E’ di solito più lungo delle altre dita e dritto.
L’anulare, il dito dell’arte, della fortuna e della capacità di acquisire le cose del mondo senza sforzo. Di solito è lungo quanto l’indice, se più lungo prevale la predisposizione a farsi portare dagli eventi anziché guidarli.
Il mignolo, il dito della scienza, dell’intuito e del curatore, nonché del mercante. Dovrebbe essere lungo quanto il pollice. Se prevale il mignolo, l’intuito è più forte3 della volontà e viceversa. Se sono uguali il carattere è pacifico.

La mano “prevalente”

E’ sempre necessario osservare entrambe le mani e confrontare le linee presenti nella mano sinistra con quelle nella mano destra per definire quali siano le giuste corrispondenze tra linee e avvenimenti.
Questo vi servirà comunque a poco, se non avrete posto attenzione a quale mano è prevalente.
In generale per la scrittura questa è la mano destra, mentre i mancini tenderebbero ad utilizzare la mano sinistra se, come spesso avviene, non fossero stati indirizzati all’uso della destra.
Ciò che in realtà interessa è conoscere quale mano è prevalente anche per la gestualità ed ogni altra azione abituale.
È perciò opportuno incrociare le mani, intrecciando le dita: il pollice della mano prevalente rimane al di sopra dell’altro. Questo può essere un ulteriore dato da confrontare con il precedente per decidere quale è la mano prevalente. In caso di contrasto va tenuto conto di quanto segue:
nella mano non prevalente le linee (e le loro terminazioni) rimangono pressoché immutate negli anni e mostrano le caratteristiche innate, mentre nella mano prevalente si discostano dal modello ancora presente nell’altra mano, esprimendo in tal modo le caratteristiche acquisite.

Forma delle mani

La mano quadrata indica spirito pratico, senso di responsabilità.
La mano a spatola, stretta alla base del palmo e larga alle dita, indica eccessivo nervosismo. La mano conica o a spatola rovesciata, larga alla base del palmo e stretta alle dita, indica energia rivolta alle realtà materiali. La mano rettangolare, dal palmo più lungo che largo, indica temperamento più rivolto all’investigazione intellettuale.
La mano stretta, cioè svasata inoltre rappresenta un carattere introverso mentre la mano larga, cioè tondeggiante, rappresenta un carattere estroverso. 

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